Nel mondo degli investimenti è possibile mantenere la propria etica e i propri principi decidendo a chi dare i nostri soldi
Trieste, 11/03/2024
Quando si parla di investimenti, finanza, banche e tutto ciò che vi ruota attorno si tende a fare fatica a pensare che possano avere un nesso concreto con etica, sani principi e sostenibilità.
Il mondo della finanza viene spesso associato a “squali” senza scrupoli che pur di ottenere dei guadagni venderebbero anche la propria madre.
Questa generica e distorta percezione del settore è in parte dovuta alla narrazione di alcuni film, ma soprattutto da alcuni fatti di cronaca del passato che hanno avuto un’enorme rilevanza mediatica e sono rimasti impressi nella memoria di tutti.
Veri certo, ma isolati. Etichettare la categoria con questi esempi risulta quanto mai semplice.
E’ poi altrettanto vero che se non si conosce il vero significato della parola investire tutto risulta ancora più distante dalle nostre vite quotidiane e le convinzioni comuni fanno presto a radicarsi come verità assolute.
Partendo quindi dal concetto di investimento cerchiamo di capire come tener fede ai nostri sani valori anche nella gestione del risparmio.
Per i non addetti ai lavori investire sembra una pratica astratta, non tangibile che segue delle regole incomprensibili ai più e che trova riscontro solo in una cifra che a seconda dei momenti potrebbe, per motivi sconosciuti, alzarsi o abbassarsi.
Non è affatto così.
Investire significa prestare o impiegare i nostri soldi in aziende ed imprese concrete, che esistono, che si possono vedere e toccare con mano, che si possono visitare, che lavorano nei più svariati settori producendo beni o servizi e che si trovano sparse in tutto il mondo.
Semplificando ai minimi termini, quando investiamo il nostro denaro possiamo fare due cose:
- Prestarlo a una di queste aziende che ad una data prefissata ce lo restituirà e che ci darà degli interessi in cambio (dei soldi in più per ripagarci del fatto di esserci privati dei nostri risparmi);
- Diventare soci (anche per quote piccolissime) di un società acquistandone una parte e partecipare al successo o meno di questa attività, che se crescerà ci farà guadagnare incrementando il valore di quanto abbiamo investito.
Chiarito questo è ovvio che in qualità di risparmiatore ed investitore ognuno ha la facoltà di scegliere quale azienda sostenere e a quale dare fiducia.
In questo articolo non ci soffermeremo sulla qualità economico-finanziaria di queste realtà, sulla solidità dei loro bilanci o sui risultati ottenuti nel passato. No.
Scopriremo che esistono aziende che fanno dell’etica, sostenibilità e del rispetto il loro punto di forza.
Nel settore vengono definite con l’acronimo ESG (Environmental, Social and Governance, cioè Ambientale, Sociale e Governo aziendale) e vengono valutate su dei criteri di sostenibilità riguardanti l’impatto ambientale, le politiche di remunerazione e trattamento dei dipendenti, l’impatto sulla società, il rispetto dei diritti umani, le regole di composizione e di trattamento finanziario degli organi di amministrazione e dei dirigenti, la meritocrazia e il contrasto alla corruzione di ogni tipo.
Queste aziende formano un nuovo settore, quello della cosiddetta finanza sostenibile.
Bello vero?
Quando dobbiamo decidere dove investire i nostri risparmi possiamo ricercare tutte quelle aziende ed imprese che hanno il “bollino” ESG.
Se non vogliamo scendere a compromessi con i nostri valori etici, sociali ed ambientali anche quando stiamo gestendo i nostri risparmi, questa soluzione può farci dormire sonni tranquilli, poiché stiamo sostenendo chi li sposa come noi.
Fino a qui sarebbe già tutto molto interessante ed appagante, ma non è tutto.
La finanza sostenibile negli ultimi anni ha avuto uno sviluppo ed una risonanza mediatica di mastodontiche dimensioni. Diciamo pure con un po’ di leggerezza che va di moda.
In termini pratici questo implica che le aziende interessate ad essere valutate sostenibili sono sempre di più, la scelta d’investimento che si può fare è molto vasta ed il vantaggio competitivo sul mercato di queste realtà è sempre più importante.
La conseguenza?
Gli investimenti sostenibili non sono solo un toccasana per i nostri valori morali, ma stanno dando anche dei risultati finanziari sopra la media.
In un mondo in cui tutti possono fare la propria parte per l’ambiente e la comunità di appartenenza con piccoli o grandi gesti quotidiani, sapere di poter pianificare le proprie finanze rimanendo in linea con i propri principi è rincuorante.
Inoltre questo può dare un forte segnale a tutte quelle realtà imprenditoriali che, seppur non avendo realmente a cuore questi temi, si dovranno adeguare per non essere tagliate fuori dal mercato degli investimenti.
Da questo punto di vista un ruolo importante è anche quello delle banche, dalle società di gestione del risparmio e dai consulenti finanziari che possono fare molto per sensibilizzare sul tema.
Una banca può scegliere di non offrire ai suoi clienti prodotti finanziari che non siano stati creati secondo criteri sostenibili e una società di gestione del risparmio può decidere di non inserire aziende non ESG all’interno dei propri prodotti d’investimento, che poi fa distribuire alle banche.
Infine i consulenti finanziari essendo in prima linea con i propri clienti, hanno il compito più significativo ed importante conoscendo le persone che seguono, i loro valori etici ed i loro principi.
Possono informare i risparmiatori e andare a ricercare gli investimenti più adeguati a seconda dei valori etici e morali di chi hanno di fronte.
Una vittoria su tutti i fronti.